...meno di 36 ore al cenino...e io sono qua in ufficio che penso a cosa scrivere... con la stessa difficoltà dell'altra sera in cui mio fratello, in attesa del suo battesimo di fuoco essendo il suo primo cenino, mi chiede: "...ma cos'è sto cenino?". Cerco nella mia mente parole per descriverlo, e mi rendo conto di quanti
aggettivi e similitudini si possano associare a quella serata, senza che però nessuna riesca a descriverlo in pieno: una sagra di paese con giochi a premi e aria di festa, un compleanno di una delle persone che conosco da una vita (cigo patata a cui rubavamo la pizza nell'intervallo delle medie), uno dei miei amici più cari, un'occasione di incontro con persone che veramente vedo una volta all'anno (classica la frase di cui il Giordano fu inventore: "se non ci vediamo + ci vediamo al cenino!"), una serata in cui cerco di dare il peggio di me con le persone che vedo sempre (anche se ci riesco pure in altre occasioni!!!!), un momento in cui si può perdere il senso del limite si balla come cretini musiche anni 80 (vedi trenino sulle note di maracaibo con cocci di vetro e piatti sotto i piedi), andare a vedere gili che si è spiaccicato la torta sul sedere o che fa la fiketta....vedere gianlu con le cozze che spuntano tipo zanna bianca... le risate, tirarsi il pane impregnato di acqua prima, di vino poi (Edo sto arrivando, accetto la tua sfida in termini di melestia) e vedere con gioia quello che rimane dopo il delirio della serata.
...e poi ecco l'illuminazione! è semplice...canticchio nella mia mente la canzone dei 28ers...quando Giorgio Formica-Bennato dice: "stare a guardare o descriver cos'é, non si può fare...lasciati andare..." esatto, non si può descrivere quella serata, bisogna viverla.
chi non è venuto al cenino almeno una volta nella sua vita non può capire...si arriva al cenino, si salutano gli invitati, perchè alla fine bene o male ci conosciamo tutti, tutti eleganti per l'evento e all'inizio si mantiene un contegno...
poi inizia la cena, e da dopo l'inno nazionale è come se si rompesse qualcosa...una bolla esplode e la magia ha inizio.
è incredibile vedere che l'allegria sale, sicuramente grazie al nettare di Dio Bacco (vino per gli ignoranti), e le persone si lasciano andare davvero, a canti, risate e
balli sfrenati.
"....son poche ore, son lunghe una notte...che ricorderai...".
ed è così!!!
è una serata che porti con te per il resto dell'anno, come ricordo delle persone con cui abbiamo brindato, riguardando le foto e pensando allo stato in cui eravamo ridotti...e mettendo, di ritorno dal mare, sulle "curve di savona", (anche per tarellare e non sentirsi i cazziatoni della povera GNU col culetto indurito dalla paura!!) sempre lo stesso cd con le canzoni del cenino etilico, e cantare a squarcia gola la canzone della scorreggia...
se non ci fosse il cenino bisognerebbe inventarlo...ma soprattutto bisognerebbe inventare gio...che con il suo entusiasmo dà vita al cenino sin dai primi mesi dell'anno, parlandone a tal punto da farti gustare in anteprima la serata, che si rivela sempre un successo.
cerca di inventarsene sempre una per lasciarci a bocca aperta, per stupire noi invitati, che siamo i veri protagonisti della serata, senza pensare che
in realtà già il fatto di essere il 10° cenino è già una gran cosa, e che è
lo spirito con cui tutti andiamo lì a rendere speciale quella serata.
grazie Gio per le emozioni che ogni anno ci regali...e grazie a tutti i commensali per rendere la serata così unica...

grazie Cenino Etilico.

 

Il Magnacc

                                                      11-5-2007

(11/05/2007)