Francesca Moriondo (o come la chiamavan tutti…Franza!)

Classe

Scuola

Torino, 27 Febbraio 2007

 

TEMA

 

Che cos’è per te il Cenino

 

SVOLGIMENTO

 

Una settimana fa circa il mio cellulare ha emesso un suono ed ecco che lì su quel piccolo schermo ho letto un messaggio di Giorgio: “Franza mi servirebbe un tuo pensiero scritto su cosa significa per te il Cenino…”.

La prima reazione, mi capirete, è stata un sorriso.

Devo scrivere su una serata tra amici, insomma, che sarà mai sto cenino…una festa di compleanno con duecento invitati e niente più. Se fosse una voce dello Zingarelli suonerebbe più o meno così:

CENINO /tςe’nino/ [vc.dotta, lat. Ceninum(m.)]: manifestazione contemporanea che dal 1998 ha luogo ogni anno nella prima quindicina del mese di maggio, più precisamente nel venerdì antecedente il 16 maggio, data di nascita di Giorgio Formica.

Poi però mi sono fermata un minuto a pensare e la scarna definizione appena data non era più sufficiente.

Un altro sorriso sul mio volto.

Il Cenino è senza dubbio Giorgio. Mesi e mesi prima che avvenga lui organizza tutta la serata nei minimi particolari, dal menù al volume della musica, fino ad arrivare a pochi giorni prima della data stabilita e farsi prendere da una febbrile agitazione.

Potrei perdermi a questo punto nella descrizione del suo impegno, lui che ogni cosa che fa la pensa al Cenino e si chiede come sarebbe. Potrei scrivere che è unico e che senza di lui non avremmo una serata tutti insieme, diversa dalle altre. Potrei scrivere che ci permette di ritrovarci tutti a bere, ridere e scherzare. Si, sarebbe tutto vero, ma anche questo non basterebbe.

Per me il Cenino siamo Noi. Noi “ Fedelissimi” che non ne abbiamo perso uno. Noi che guardiamo Gio organizzare tutto e tra una collaborazione e un bicchiere di vino lo prendiamo in giro. Noi che quando ha una nuova trovata prima o dopo ci sentiamo e con un ghigno ci diciamo “oh, hai sentito Giorgio? Quest’anno al cenino vuole il menestrello (solo per citarne una…)! Ah ah ah!”. Certo noi un menestrello non lo chiameremmo mai! Solo che poi succede qualcosa. L’idea ci conquista, ci stampa un sorriso sulla faccia e ci fa chiedere informazioni. Di colpo vogliamo partecipare, è lo spirito del Cenino che ci prende!

Pensando a che cos’è per me il Cenino mi rendo conto ora che la serata in sé ne è solo una piccola parte. Il Cenino è la sua preparazione, che osservo insieme a tutti gli altri dall’esterno. Il Cenino è la telefonata a Gio il giorno prima per sentirlo cristonare contro chi pacca all’ultimo. E’la telefonata del giorno dopo a Davide o chi altro per sentire che cosa mi sono persa in quel marasma di bicchieri e raccontare loro che cosa non hanno visto mentre vagavano là in mezzo.

Mentre scrivo il sorriso che ho già citato sopra è qui con me. Non può lasciarmi perché i mille ricordi di dieci anni sono una compagnia meravigliosa e l’idea che ci saranno altri anni per ritrovare ancora tutti, è una sicurezza che mi rincuora. Facce, amici, canzoni, cose mie che di anno in anno sono diverse, ma in fondo non cambieranno mai, almeno per una sera, quella del Cenino.

L’emozione di essere una fedelissima tra i fedelissimi. Questo è il Cenino!