Il cenino...
Io non penso a questa meravigliosa serata come ad un evento particolare, a sè.
Penso sia piuttosto la tappa più prestigiosa di una competizione molto più
lunga e profonda che attraversa le nostre vite.
Sono anni che ci frequentiamo, che ci rallegriamo davanti a cibarie e vino
(ultimamente meno, bastardo euro!), che condividiamo serate tristi, serate
allegre, che facciamo gli stupidi al fante a mezzanotte o torniamo da
alassio a nizza al mattino alle 7... Sono anni che ci sbronziamo, che
spariamo cazzate, che ci confrontiamo e ovviamente ci prendiamo per il culo.
Ci aiutiamo, ci vogliamo bene, a volte ci vediamo più spesso, in altri
periodi un po' di meno, ma siamo sempre noi.
Abbiamo passato insieme l'adolescenza, ora più o meno stiamo QUASI finendo
l'università (sì lo so umbi, te sei già laureato...) e penso che
continueremo ancora a lungo a dividere le nostre esperienze.
Alla fine pochi cazzi, siamo cresciuti insieme, siamo cambiati insieme nel
bene e nel male, abbiamo cambiato le nostre esigenze, ognuno sta prendendo
la sua strada, ma sicuramente ci spareremo insieme anche i matrimoni e
futuri marmocchi (pensate al figlio di umbi che mentre ogni gagno distrugge
le macchinine lui le spolvera...). Penso che raramente, nonostante le nostre
cazzate, si possa trovare un gruppo di persone che si rispetti così tanto,
in cui ognuno si possa sentire realmente a proprio agio, in cui le amicizie
fra alti e bassi perdurino da così tanto tempo.
Personalmente ritengo che il legame che ci unisce sia molto forte.
La cena, vissuta come luogo di aggregazione e delizia, il vino profondamente
radicato nella nostra cultura giovanile, l'amicizia di un gruppo di persone
che ogni anno si rinnova fra ricordi e nuove esperienze.
Il cenino fa parte indelebilmente della nostra gioventù post adolescenziale,
mai come in questa serata siamo tutti presenti (e ubriachissimi)...
'nsomma, siamo noi.
EDONE.
(6/4/2004)