EDITORIALE 2008
“ La sedia. La sedia è la sedia: visione globale dell’oggetto.
Generalmente di legno, faggio evaporato, noce nei casi migliori, talvolta di
vimini: caso limite, non globale.
La sedia serve per sedersi e se di vimini stride alla pressione dei fondoschiena
obesi, pesanti, sempre seduti: fenomenologia dell’oggetto.
Già, ma chi si siede?
Qui il discorso si fa più difficile ed occorre un’analisi più profonda alla luce
della quale emerge un verità sconcertante.
Si siede chi ha la sedia.
E chi non ce l’ha?
Semplice, direte voi, chi non ce l’ha è costretto a stare in piedi.
Se ne deduce che inevitabilmente la sedia opera nell’umanità una piccola divisione.
Ma chi ha la sedia è gentile e la cede a chi è in piedi?
No.
Chi ha la sedia se la tiene e ci sta comodamente seduto.
Ma allora cosa ci rappresenta il 'Prego s’accomodi'?
Il 'Prego s’accomodi' è un modo di dire, signorile e democratico, che fa notare le differenze ma con gentilezza.
Meglio sarebbe sostituirlo con 'Prego stia pure in piedi', ugualmente gentile però più vero!
IO LA SEDIA CE L’HO, PERO’ STO IN PIEDI.”
NOI TUTTI la sedia ce l’avevamo, ma siamo stati in piedi.
In piedi a ricordarci che Siam sempre Noi.
In piedi a cantar Mameli, con una mano sul cuore e l’altra stretta al calice.
In piedi a brindare. A sbandierare. A ballare.
In piedi ad abbracciarci.
“Siamo stati in piedi”, perché quasi 1500 euro devoluti alla Fondazione Caterina Farassino faranno “sedere” tanti bambini e ragazzi dell’Ente Pro Infantia, in seguito alla ristrutturazione del Lotto 2 dell’Ente stesso.
GRAZIE, anche quest’anno mi avete fatto, ci siamo fatti, un regalo splendido.
Vorrei essere ancora lì, sul palco, e chiedervi di rimanere in piedi, appoggiare il bicchiere e fare un applauso a Carlo Castagna, vecchio gestore, che con la Beccaccia nulla più c’entra, ma che, con professionalità, entusiasmo e silenzio ha diretto l’orchestra. Orchestra intesa come Cenino Etilico, la cui sinfonia gli è rimasta nel cuore, e senza di lui, tutto sarebbe stato più difficile, se non impossibile. A lui il mio grazie più sentito.
GRAZIE, a Papà perché in macchina muoveva la testa a ritmo inferocito sulle note di Cenino is Burning e a mia Mamma perché mentre percuotevo un bidone davanti a 240 eletti era a Lourdes a pregare che il figlio si laureasse.
A Leti e Dario perché han scelto il Cenino per darmi la notizia più bella.
A Jerry perché per il secondo anno consecutivo, è stato unico, in disponibilità, simpatia, generosità e gentilezza. Non so come avrei fatto senza di lui, ma tutto è bene quel che finisce “bena”. “Plurala e giusta.”
A Max, amico e braccio destro fraterno, perché non l’ho mai visto così infoiato.
Ai cassieri Enricone e Umbi, altro non posso dire se non perfetti. Ancora Grazie.
Ai 28ers, all’ansia della sera prima, al cavo staccato con la gente in attesa, ai nostri “Tambours du Sbronz” e alla performance live da ubriachi. Io non mi ricordo più niente, so solo che non avevo più voce, non stavo in piedi e non ho azzeccato una nota. Bene così.
A Berru, barileggiare facciando nero, grANDRe in tutto.
A Gino perché continua a essere uno di noi, rulez. “Sempre lui!”.
A Tia e Edo, per il terzo anno, semplicemente straordinari. Spettacolo puro, il Cenino non può pensarsi senza loro.
A Edone, aperoDj in extremis, fornitore di palco, musica e Amicizia.
A Daniele Baldi, fotografo ufficiale non retribuito che con cotanta pettorina arancio ci ha regalato più di mille scatti, “..il prossimo anno spero mi sia rinnovato l’incarico”.La fotografia è Bene ed ora in poi è tutta Sua.
A Miki Cino, perché il suo lavoro è stato grande e la sua disponibilità immensa. “Sono una cenina, andavo alla cantina.”
A Diegone, alle sue parole bisbigliatemi dopo l’inizio, a come osservava entusiasta, alla sua emozione “..ho i brividi solo a fare le curve che mi portano alla Beccaccia, splendido.”
A Nik, tuttofare. Inquadra, raccoglie, riscuote, conta, media, distribuisce, beve anche se orfano di scopini. Ti voglio bene.
A Bebone, webmaster neo ingegnere e ancora un po’ in trance da tesi, si inventa barista e viva le donne, nessuna esclusa.
A Giovanni perché è innamorato pazzo del Cenino.
A Nico Maggiora perchè sarebbe stato saggio andare al Saggio di Chiara “ma la saggezza non è per noi poveri stolti” quindi niente saggio e Cenino a maggio. Firma il trittico, viva l’ignoranza e nutella in panza.
Ad Ale Milan, gessato chiaro, camicia bianca e cravatta rossa..“auguri amico mio, alla goccia. Ti ho detto alla goccia”. E perché alle 6,20 del mattino mi porgeva il suo regalo, birra. Fisicaus.
Ad Ale Canella perché, onorato “di sedersi al tavolo delle persone che hanno scritto la storia”, baciava chiunque.
A Bamby Special, alla sua attesa che “sssenticomesssale”, agli undecim sfornati, al nostro brindisi, a Noi.
Ad Alessia, parigina parte per Cenino, cascasse il mondo.
Ad Annina, e al suo tavolo di bellezze e toscanini, “dai wooolf!”
A Giovanni e Caterina Soldi, al loro ritorno, al piacere che mi han dato.
A Berri perché due giorni prima si sentiva come prima della gita delle medie e perché “ cazzo bisogna aspettare un anno per il prossimo, ma è stupendo anche questo”
A Davide, stoico, timbra il cartellino nonostante i movimenti del pancino. “Papà bi-asta” sventola convinto.
A Luca Aime, preziosa aggiunta in cassa per fisico, raccolta e spinta d’offerta. Dopo il battesimo statuisce “ Gio Formica Presidente della Repubblica”.
A Desione, al suo compleanno festeggiato a mezzanotte, alla sua sfilata sui tavoli con tuffi di pancia sul mare umano ubriaco. Glutei come biglietto d’auguri, mensola d’antipasti come letto anticipato.
Al mio “noooooo devo cantare cazzo, non riesco neanche a parlare! Acqua veloce! Acqua!…Grissini, veloce, grissini!”
A Pilly, alla sua gioia contenuta, alla mia gioia per averla potuta avere tra noi, nonostante tutto.
A Simone Lequio, arriva carico e cattivo come se dovesse scendere in campo. Elegantissimo. Osserva, saluta, brinda e si commuove. Sale sul palco e canta al suo “compagno di scuola”. Si inchina, fazzoletto in fronte, strette di mano e… “questo è bello”.
A Greg, spettatore ammaliato.
A Diego “Lettino”, che si è sentito “..parte di un qualcosa di grande, i can’t even put it into words ”
A Elisa Bruno, nuovo Ministro dello Sport.
A Erl, accompagnato dalla sua dama camicia incorniciata, ha però perso per sempre la sua bambina tazzina, andata in frantumi.
Ore difficili, il Cenino gli è vicino.
A Eyoab, prossimo alla partenza e all’addio all’italia, visibilmente commosso di come il Cenino lo abbia fatto “sentire a casa e parte di una Famiglia”.
Agli agnolotti, tre di numero.
Al NORD EST, al battesimo di Giovanni, Elisa, Luca, Ale, Carlotta perché credo che abbian pensato, anche solo per poco, “..oddìo, Formica Prefetto”.
A Fabbry, “se mi fate i Matrioska non capisco più un cazzo”. Bbbbbbereeeeeee!
Ad Angi, alla sua attesa “d’arte, sorrisi e delirio”.
A Lollo Morra perché mi ha fatto sentire una rock star. Anche se qualche ora dopo ho capito di non esserlo.
A Franza, sulla scala a legare striscioni,“..è come fare l’albero la vigilia di Natale!”
A Francy perché è il mio Amico e basta uno sguardo per capire che ci vogliamo bene “de brauser”
A Gianca Sissssssokooooooo.
A Giordano e al bagno di gnazza.
A Kleine e Nina perché un anno fa a stento ci si parlava e ora fanno parte della mia vita.
Ai capelli di Tommi Bertani.
A Giulia Garrone perché è sempre fidanzata e io è dal liceo che voglio limonare. Che vita grama.
A Gisellona perché è Gisellona.
A Chi ha sùbito capito i motivi di una rabbia vomitata incosciente e nei termini sbagliata.
Al tavolo della Sanquo, capitanato da un Lelozzo scatenato, che nonostante la sconfitta della sera prima, ha vinellato riciclando la coppa. Pol Dog di color bianco-verdino ne sa qualcosa.
A Lulù, perché tisanerò con foga.
A Marco Costa perché era marcio almeno quanto me e la traccia 21 del Cd del Cenino pensava l’avessimo incisa noi 28ers e non i Matrioska.
A Marco Parlatini, perché mi sembra di conoscerlo da una vita.
A Marco Napoli perché tampinava, eccome se tampinava, e perché udendo è “esploso”.
A Prex perché quest’anno era un po’ pallido.
Alla Majana, alla sua dolcezza e perché quando ci salutiamo, ridiamo sempre.
A Oli, perché al Cenino non vuole interisti di merda, solo ciadello, bandiere e bere di brutto.
Al "perbenismo piemontese", "...e l'anno scorso? Dov'era l'anno scorso il perbenismo piemontese? Strano eh?!"
A Raf e Marta, perché da “dentro il pancione chissà cos’avrà sentito”. Bambin Cenino.
A Martins perché non riusciva ad ubriacarsi.
A Sarina, al nostro volerci bene che è anche volerci beRe,”sseeeeee, felicitààààààààà!”
A Steu, al suo contributo nonostante l’assenza pesante.
Al Michelino, mai più senza Cenino.
“GRAN FILIBUSTIERI” Grazie, di cuore, a tutti Voi, chi citato e chi no, il Cenino Etilico torna nel maggio 2009, “BEVIAMOCI SU!”
Vi abbraccio, Giorgio
Waiting for UNDECIM
Caeninum Fidelity Award
L'arrivo e l'aperitivo
L'inizio
Il banchetto
VIDEO TAMBOURS DU SBRONZ ( 1 )
VIDEO TAMBOURS DU SBRONZ ( 2 )
VIDEO TAMBOURS DU SBRONZ ( 3 )